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Alessandra e il suo nuovo lavoro


di Serioperte72
29.11.2023    |    93    |    0 8.7
"Ale era vestita con una minigonna nera, stivali neri di pelle alti e un maglione bianco attillato dal quale si evincevano le sinuose forme ed un culo..."
Alessandra era una donna di giovane età, all'epoca aveva solo 26 anni e stavamo insieme da 6. Ci trasferimmo vicino alla città, prendemmo un appartamento all'ultimo piano in un quartiere in espansione che si trovava in una zona molto popolata.
Ale, cosi la chiamavo io.....cercava lavoro, uscii di casa e attraversando la strada vide una ditta di progettazione termoidraulica con apposto un cartello "CERCASI SEGRETARIA".
Ale si lanciò immediatamente all'interno del negozio per chiedere informazioni.
Entrata vide un ufficio ben curato, pavimenti in legno, mura bianche e mobilio bianco, una grande scrivania e una più piccola....
Marco che era il titolare, la accolse con gentilezza e rispetto, intuendo ciò che le avrebbe chiesto.
Ale era una bella ragazza mediterranea dai capelli neri, lunghi e folti...dagli occhi lucenti come quelli di un felino, con un corpo mozzafiato, dai seni piccoli e labbra carnose.
Marco non potette che essere ammaliato da tanta bellezza e le disse se cercava lavoro...lei annui e con un certo imbarazzo disse, "sono diplomata tecnico turistico"...
Marco senza tanti giri di parole le disse "ci vediamo domani alle 08:30". Ale salutò con garbo e si allontanò.
la sera Alessandra, mi raccontò del fatto che aveva trovato lavoro e proprio sotto casa !! era entusiasta e non vedeva l'ora di cominciare.. io ero contento, poiché anche io lavoravo e almeno, entravano più soldi a casa e lei sarebbe stata impegnata.

la mattina seguente Ale andò al lavoro, ad aspettarlo c'era Marco che le fece un caffè ! le diede dei compiti lavorativi, che Alessandra essendo una persona dinamica e intelligente, portò a compimento senza nessun problema.
Ale era vestita con una minigonna nera, stivali neri di pelle alti e un maglione bianco attillato dal quale si evincevano le sinuose forme ed un culo fantastico.
Marco non fece altro che guardarla tutto il giorno, la mangiava con gli occhi e sapeva che lei se ne era accorta.
Marco faceva di tutto per mostrarsi e far vedere alla sua nuova segretaria il grande cazzo che aveva tra le gambe. Marco indossava dei pantaloni attillati e si intravedeva il grande membro turgido sotto i pantaloni.
Alessandra, che aveva la scrivania in direzione del suo nuovo capo, non poté far altro che posare il suo sguardo sul grande cazzo turgido che si vedeva sotto i pantaloni.
Pensò al suo uomo e al suo cazzo di medie dimensioni che non la soddisfacevano a pieno, Ale si bagnava ogni minuto che passava e immaginava quel cazzo tra le sue labbra.
Marco si accorse della reazione della sua nuova segretaria e con una scusa si alzò avvicinandosi a lei, si mise in piedi al suo fianco e avvicinò il suo pacco alla sua faccia.
Ale non potette resistere e girando la testa di impeto, apri la bocca e prese a morsi il grande pacco , sbottonò i pantaloni e tirò fuori il suo grande cazzo, lo guardò, alzò gli occhi e poi aprendo la bocca lo prese tutto, fino alle tonsille, gemendo con conati di vomito dati dalle grandi dimensioni di quel cazzo.
Ale lo pompò fino allo sfinimento e mentre godevano di quell’atto, Marco che era eccitatissimo, non resistette, schizzando flotti di sperma in gola alla sua nuova segretaria, che ingoiava tutto fino all’ultima goccia.
Passato quell’impeto di lussuria, si ricomposero come se non fosse successo nulla, e salutandosi a fine lavoro, si davano appuntamento al giorno dopo.
Alessandra tornò a casa e raccontò di quanto si era trovata bene al lavoro, di quel capo cosi gentile e premuroso che le avrebbe assicurato il lavoro, facendole i complimenti per il lavoro svolto durante la giornata.
Io ero contento perché Ale aveva trovato lavoro, si trovava bene e era felice, soprattutto di tornarci il giorno dopo. Mi fidavo di Alessandra e non avrei mai immaginato che per mesi, lei mi cornificò con il suo capo che aveva 10 anni in più di lei, che era sposato con figli, che giornalmente e ripetutamente, sborrava in bocca e nella fica di Ale, rendendomi inconsapevolmente, un gran “CORNUTO”.
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